Vedersi sospendere la patente di guida è un evento più comune di quanto si possa pensare. Sebbene molte infrazioni al Codice della Strada comportino solo sanzioni amministrative o la decurtazione dei punti, alcune violazioni più gravi possono portare alla sospensione temporanea del documento.
Questa misura, applicata dalla Prefettura in base alla gravità dell’infrazione, può durare da pochi giorni fino a diversi anni.
È importante distinguere la sospensione dalla perdita totale dei punti della patente: nel primo caso, si tratta di un provvedimento a tempo determinato, mentre nel secondo è necessario sostenere nuovamente l’esame di guida. Ma cosa bisogna fare per riottenere la patente sospesa?
In questo articolo vedremo le procedure da seguire, i costi da affrontare e i tempi di attesa per tornare a guidare legalmente.
Il ritiro immediato della patente è una sanzione accessoria che può essere applicata in caso di violazioni gravi del Codice della Strada. Questa misura viene adottata per garantire la sicurezza stradale e impedire che chi ha commesso un’infrazione pericolosa possa continuare a circolare. Vediamo nel dettaglio quali sono le infrazioni più gravi che comportano il ritiro immediato della patente.
La guida in stato di alterazione è una delle principali cause di ritiro immediato della patente. Il livello di alcolemia nel sangue determina la gravità della sanzione:
Il rifiuto di sottoporsi ai test alcolemici e tossicologici comporta le stesse sanzioni della fascia più alta di tasso alcolemico.
Non fermarsi dopo aver causato un incidente o non prestare soccorso a un ferito sono tra le infrazioni più gravi. Le sanzioni variano in base alla gravità dell’incidente:
Il ritiro della patente è una misura accessoria che si applica alle infrazioni più gravi del Codice della Strada, come la guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope.
Per riottenere la patente sospesa è necessario seguire un iter specifico che varia a seconda della motivazione del provvedimento. Lo Studio Legale Fabrizi offre assistenza legale per semplificare il processo, garantire il rispetto dei tempi e valutare eventuali possibilità di ricorso.
Quando la sospensione è notificata dalla Prefettura, il provvedimento indica la durata del ritiro (da 15 giorni fino a diversi anni, a seconda della gravità dell’infrazione). Scaduto tale periodo, il conducente può recarsi presso l’ufficio competente per il ritiro del documento.
Al termine della sospensione, la patente può essere ritirata:
Se la sospensione è avvenuta per motivi sanitari (ad esempio, in seguito a guida in stato di ebbrezza o dopo l’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope), è obbligatorio sottoporsi a visita presso la Commissione Medica Locale. In caso di esito positivo, viene rilasciato un certificato di idoneità necessario per riottenere la patente.
Se la Prefettura ha trasmesso il documento alla Motorizzazione Civile, sarà necessario richiedere una nuova emissione della patente presentando la certificazione medica di idoneità alla guida.
Ci sono due strade per tentare di riavere la patente prima della fine del periodo di sospensione:
Se la Prefettura non ha emesso il provvedimento di sospensione entro un determinato termine dall’infrazione, è possibile chiedere la restituzione immediata della patente per decorrenza dei termini.
Se si ritiene ingiusto il provvedimento, si può presentare opposizione:
Affrontare la sospensione della patente può essere complesso e frustrante, soprattutto se la procedura amministrativa si protrae a lungo o se si ritiene che il provvedimento sia ingiusto. Lo Studio Legale Fabrizi offre assistenza legale per:
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