Le infezioni post operatorie rappresentano una delle complicanze più gravi e purtroppo non così rare dopo un intervento chirurgico. In molti casi possono causare danni permanenti, prolungare la degenza ospedaliera o persino mettere a rischio la vita del paziente. Quando queste infezioni sono dovute a negligenza medica, come errori igienico-sanitari o mancato controllo post-operatorio, il paziente ha il diritto di chiedere un risarcimento per i danni subiti.
In questo articolo vedremo cosa fare in presenza di un’infezione ospedaliera, quando è possibile parlare di responsabilità medica e come ottenere un giusto risarcimento del danno, con il supporto di un avvocato esperto in malasanità.
Le infezioni post operatorie sono complicanze che si verificano a seguito di un intervento chirurgico e che possono colpire sia la zona dell’incisione che altre parti del corpo. Si manifestano quando agenti patogeni come batteri, virus o funghi penetrano nell’organismo durante o dopo l’operazione, causando un’infezione che può aggravare lo stato di salute del paziente e prolungare il periodo di degenza.
Le cause possono essere molteplici: una scarsa sterilizzazione degli strumenti, l’utilizzo di materiale infetto, errori nella gestione della ferita o una mancata profilassi antibiotica. Anche il sistema immunitario indebolito del paziente può contribuire allo sviluppo dell’infezione.
Tra le infezioni post operatorie più frequenti troviamo:
Infezioni della ferita chirurgica: possono essere superficiali o profonde e si manifestano con arrossamento, gonfiore, pus e febbre.
Infezioni del tratto urinario: spesso causate da cateteri, sono comuni negli interventi lunghi o complessi.
Polmonite post operatoria: si verifica soprattutto nei pazienti allettati o intubati per lungo tempo.
Sepsi: è la forma più grave, un’infezione che si diffonde nel sangue e può portare a insufficienza multiorgano e morte.
Endocardite e infezioni del cuore: rare ma molto pericolose, colpiscono in particolare pazienti con protesi valvolari o altre patologie cardiache.
Quando un paziente contrae un’infezione a seguito di un intervento chirurgico, può avere diritto a un risarcimento del danno, a condizione che vi sia una responsabilità riconducibile alla struttura sanitaria o al medico. Il diritto al risarcimento si fonda sulla violazione degli standard di sicurezza e prevenzione richiesti per evitare la trasmissione di agenti patogeni all’interno degli ospedali.
In base alla Legge Gelli-Bianco (n. 24/2017), si distingue tra:
Responsabilità contrattuale della struttura sanitaria (ai sensi degli artt. 1218 e 1220 c.c.), che sorge al momento dell’accettazione del paziente.
Responsabilità extracontrattuale del medico (art. 2043 c.c.), da valutare caso per caso.
Entrambi i soggetti sono tenuti a rispettare precisi protocolli igienico-sanitari, ad attuare controlli sistematici e ad adottare misure preventive per impedire l’insorgere di infezioni. Quando tali doveri non vengono rispettati, si configura una responsabilità medica.
È possibile richiedere un risarcimento per infezione ospedaliera quando:
La ferita chirurgica è stata contaminata per mancata sterilizzazione degli strumenti.
Sono state violate le norme di igiene o ci sono stati errori nella gestione della ferita.
Vi è stato un ritardo nella diagnosi o nel trattamento dell’infezione.
Il paziente ha subito complicanze evitabili che hanno peggiorato la sua salute.
In tutti questi casi è necessario dimostrare il nesso causale tra il comportamento della struttura o del medico e l’insorgere dell’infezione.
Per ottenere un risarcimento è fondamentale documentare con precisione l’intero percorso clinico. Gli elementi chiave sono:
Cartelle cliniche complete, che attestano le cure ricevute e l’evoluzione del quadro clinico.
Relazione medico-legale, redatta da un esperto che accerti l’eventuale negligenza.
Testimonianze di altri pazienti o operatori sanitari, quando disponibili.
Il paziente può ottenere un risarcimento per diverse tipologie di danno, tra cui:
Danno biologico: peggioramento delle condizioni fisiche o menomazioni permanenti.
Danno morale: sofferenze psicologiche e stress causati dall’infezione e dal decorso.
Danno patrimoniale: spese mediche aggiuntive, perdita di giorni lavorativi, mancati guadagni.
Consultazione legale con un avvocato esperto in malasanità.
Raccolta della documentazione clinica e valutazione medico-legale.
Richiesta di risarcimento da avviare in via stragiudiziale o, se necessario, tramite causa civile.
Affrontare le conseguenze di un’infezione post operatoria può essere un’esperienza dolorosa e frustrante, soprattutto quando si ha la sensazione che tutto ciò si sarebbe potuto evitare. In questi casi è fondamentale avere al proprio fianco un team legale preparato, in grado di tutelare i tuoi diritti e ottenere il giusto risarcimento per i danni subiti.
Lo Studio Legale Fabrizi è specializzato in responsabilità medica e malasanità ospedaliera, con esperienza nella gestione di casi complessi legati a infezioni contratte in ambito sanitario. Il nostro approccio è concreto, professionale e orientato ai risultati.
Ci occupiamo di:
Analizzare gratuitamente la tua documentazione clinica.
Collaborare con medici legali per accertare la presenza di responsabilità.
Gestire la trattativa con l’ospedale o l’assicurazione.
Avviare, se necessario, una causa civile per ottenere il risarcimento dovuto.
Se sospetti di aver subito un danno a causa di un’infezione post operatoria, contattaci. Valuteremo insieme il tuo caso, offrendoti un’assistenza legale completa, discreta ed efficace. Perché la tua salute e i tuoi diritti meritano la massima tutela.
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