

Il pignoramento immobiliare è una procedura complessa e spesso fonte di preoccupazioni per chi si trova a doverla affrontare. In questa guida aggiornata al 2025, esamineremo dettagliatamente le fasi del processo, i costi da sostenere e le implicazioni legali, tenendo conto delle ultime modifiche introdotte dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, noto come “Riforma Cartabia”. Questo aggiornamento normativo ha portato significativi cambiamenti nella gestione del pignoramento immobiliare, con l’obiettivo di rendere la procedura più rapida ed efficiente, ma anche più chiara per le parti coinvolte. Leggi l’articolo per scoprire tutto ciò che devi sapere.

Pignoramento immobiliare, costi e procedure (foto stock)
Il pignoramento immobiliare rappresenta una delle principali forme di esecuzione forzata di tipo generico. Si tratta di un procedimento giuridico finalizzato a garantire il soddisfacimento dei creditori mediante l’espropriazione coattiva di beni immobili appartenenti al debitore, trasformandoli in denaro per soddisfare le pretese creditorie.
Questa procedura interviene quando il debitore non adempie spontaneamente ai propri obblighi, anche in presenza di un titolo esecutivo, come una sentenza o un decreto ingiuntivo. L’esecuzione forzata colma questo vuoto, assicurando che i diritti del creditore siano tutelati anche contro la volontà del debitore.
Le disposizioni sul pignoramento immobiliare si trovano principalmente nel Libro III del Codice di Procedura Civile (R.D. n. 1443 del 28 ottobre 1940), che disciplina il processo di esecuzione. In particolare:
Queste norme sono state oggetto di modifiche significative, le più recenti introdotte dal D.L. n. 135 del 14 dicembre 2018, convertito con modificazioni dalla L. n. 12 dell’11 febbraio 2019. Esse mirano a migliorare l’efficienza del processo esecutivo, garantendo maggiore tutela per tutte le parti coinvolte.
Grazie all’espropriazione immobiliare, quindi, il sistema giuridico italiano assicura che il diritto del creditore possa trovare piena attuazione anche in situazioni di inadempimento.
La procedura di pignoramento immobiliare è lunga e complessa, articolandosi in diverse fasi che seguono una sequenza precisa ma non sempre lineare. Questa guida esplora i passaggi fondamentali, le tempistiche e gli adempimenti richiesti, offrendo una panoramica completa del processo.
La procedura può essere avviata solo se il creditore dispone di un titolo esecutivo, come (ad esempio) una sentenza, un decreto ingiuntivo esecutivo o una cambiale, che certifichi un diritto certo, liquido ed esigibile ai sensi dell’art. 474 c.p.c.
Condizioni preliminari per l’avvio della procedura:
Secondo l’art. 555 c.p.c., l’atto di pignoramento deve essere notificato al debitore e trascritto nei registri immobiliari. Questo documento deve includere:
Una volta redatto, l’atto di pignoramento deve essere notificato al debitore dall’ufficiale giudiziario, che si occupa anche della trascrizione presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari. Questa fase è cruciale per conferire pubblicità alla procedura e garantire la trasparenza nei confronti di eventuali terzi.
Passaggi principali:
Conclusa la trascrizione, il creditore deve depositare nella cancelleria del tribunale competente una nota di iscrizione a ruolo entro 15 giorni dalla consegna dell’atto di pignoramento. La mancata iscrizione entro questo termine rende il pignoramento inefficace.
Documenti richiesti:
Il creditore deve presentare un’istanza di vendita o assegnazione entro 45 giorni dal pignoramento (art. 497 c.p.c.), pena la perdita di efficacia del pignoramento. La documentazione include:
Dopo il deposito dell’istanza di vendita, il giudice dell’esecuzione fissa un’udienza per verificare la regolarità della procedura e sentire le parti coinvolte (art. 569 c.p.c.). Successivamente, emette l’ordinanza di vendita, con la quale dispone la vendita forzata del bene pignorato, nominando un professionista delegato per le operazioni di vendita.
La vendita all’asta rappresenta l’esito naturale del pignoramento immobiliare, salvo accordi tra debitore e creditore per una vendita privata. I proventi della vendita vengono utilizzati per soddisfare i creditori in base alle priorità stabilite dalla legge.
Nota: La recente Riforma Cartabia ha introdotto modifiche significative al processo, con particolare attenzione alla tempistica e alla trasparenza delle operazioni. Questi aggiornamenti mirano a migliorare l’efficienza della procedura, tutelando sia i creditori sia il debitore.

Il pignoramento immobiliare è una procedura complessa che comporta costi elevati per il creditore che decide di avviarla. Tali costi variano in base al valore degli immobili coinvolti, al numero di beni pignorati e alle specifiche fasi del procedimento. Vediamo nel dettaglio i principali oneri legati a ciascun passaggio della procedura.
La procedura esecutiva inizia con la notifica dell’atto di precetto e successivamente del pignoramento. Senza queste notifiche, la procedura non può proseguire.
Costi indicativi:
Il pignoramento deve essere trascritto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari entro 30 giorni dalla notifica. Questa fase prevede:
Costi indicativi (soggetti ad aggiornamenti):
Per proseguire con la procedura, il creditore deve iscrivere l’atto di pignoramento a ruolo presso il tribunale competente.
Costi indicativi:
Il creditore deve depositare le visure catastali e ipotecarie dell’immobile relative agli ultimi 20 anni, o in alternativa, una certificazione notarile.
Costi indicativi:
È necessario notificare l’esistenza della procedura esecutiva a eventuali comproprietari dell’immobile e ai creditori con diritto di prelazione.
Costi indicativi:
Il giudice dell’esecuzione nomina un CTU per stimare il valore dell’immobile.
Costi indicativi:
I compensi del CTU sono calcolati in percentuale sul valore dell’immobile:
Durante la procedura, potrebbe essere nominato un custode giudiziario per gestire l’immobile.
Costi indicativi:
Il giudice può delegare la gestione della vendita a un professionista, che si occuperà della redazione e pubblicazione degli avvisi, dell’organizzazione delle aste e del trasferimento della proprietà.
Compensi indicativi:
| Fase | Fino a 100.000 € | 100.000-500.000 € | Oltre 500.000 € |
|---|---|---|---|
| Attività preliminari | 1.000 € | 1.500 € | 2.000 € |
| Aggiudicazione | 1.000 € | 1.500 € | 2.000 € |
| Trasferimento | 1.000 € | 1.500 € | 2.000 € |
| Distribuzione | 1.000 € | 1.500 € | 2.000 € |
I costi totali del pignoramento immobiliare dipendono dalla complessità del caso e dal valore degli immobili coinvolti. In media, si può arrivare a diverse migliaia di euro. È fondamentale pianificare attentamente ogni fase per evitare ritardi o errori che potrebbero compromettere l’intera procedura.
Il pignoramento immobiliare è una procedura legale complessa che coinvolge molteplici fasi, adempimenti e soggetti, e che può comportare costi elevati e rischi significativi. Farsi seguire da un avvocato esperto in diritto esecutivo immobiliare è essenziale per affrontare ogni aspetto con competenza e garantire il rispetto delle normative.
Affrontare un pignoramento immobiliare senza il supporto di un avvocato espone a rischi significativi, tra cui errori procedurali e costi inutili. Un professionista esperto garantisce una gestione corretta della procedura, tutela i diritti delle parti coinvolte e offre soluzioni personalizzate per ridurre tempi e spese. Che si tratti di recuperare un credito o di difendersi, l’assistenza legale è fondamentale per affrontare con efficacia questa complessa procedura.
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